Il succo di limone ha proprietà astringenti e viene quindi molto utilizzato nel caso di dissenteria. Non tutti sanno invece che, se assunto in maniera indicata, è anche un ottimo alleato contro la stipsi.
Da sempre, il succo di limone è demonizzato da chi soffre di stipsi. In studio, capita spesso di suggerirne l’uso ai pazienti con problemi di fegato e di sentire dire “E come faccio per la stipsi?”.
Quello che però molti non sanno è che lo stesso succo di limone se aggiunto all’acqua calda anzichè fredda, si trasforma in un ottimo alleato contro la stipsi. Basta fare mente locale: quante volte è capitato di vedere i pazienti allettati per lungo tempo, bere la limonata calda? Un ottimo rimedio contro la stipsi è infatti proprio quello di assumere acqua tiepido calda con limone appena svegli e a digiuno, un’abitudine che favorisce la peristalsi intestinale e aiuta a indurre lo stimolo necessario.
Il limone è un frutto dalle innumerevoli proprietà terapeutiche. Oltre che per il buon contenuto di vitamine, è indicato in presenza di calcoli renali: grazie al suo contenuto di acido citrico che ha la capacità di sciogliere, e quindi rimpicciolire, i calcoli ed evitarne la formazione di nuovi, nelle persone predisposte.
Anche in cucina ha vari impieghi: è un ottimo rimedio per prevenire l’imbrunimento degli alimenti soggetti ad ossidazione, come macedonie di frutta e verdura per il pinzimonio, oppure per addolcire alimenti amari, come carciofi lessi; inoltre è utilizzato nelle marinature per la carne e conferirle un sapore caratteristico.
Recenti studi hanno evidenziato come questo agrume aiuti a rendere maggiormente assimilabili alcuni principi nutritivi di altri alimenti. Per esempio, se aggiunto al tè, pare che sia in grado di aumentare fino a tre volte l’assorbimento delle catechine, potenti antiossidanti, contenuti in questa bevanda.
