Molti dei miei pazienti, parlandomi delle loro abitudini alimentari, mi chiedono se, quando saranno a dieta, sarà ancora possibile fare colazione con una tazza di latte.
Infatti, ci sono diversi tipi di latte: oltre quello vaccino (di mucca) ci sono le varianti vegetali, come il latte di soia o quello di avena che, oltre ad essere adatti anche a vegetariani e vegani, hanno il vantaggio di essere meno calorici, grazie all’assenza di caseina, lattosio e grassi.
Il meno calorico è il latte di soia: una tazza da 150ml possiede circa 50kcal. Quello d’avena ne ha 60, e le varianti di riso o di mandorle ne hanno circa 80.
E’ importante, al supermercato, leggere bene l’etichetta: spesso al latte vegetale sono aggiunti dolcificanti, aromi e zuccheri che ne accrescono il potere calorico.
Se non si soffre di particolari intolleranze, non ci sono controindicazioni a inserire il latte, anche vaccino, a colazione, anche il ambito di una dieta ipocalorica.
Se non specificato dal nutrizionista, è da preferire il latte intero, che contiene circa il 3% di grassi, un valore comunque accettabile in una dieta, ma che ha il vantaggio di apportare meno zuccheri, fa alzare meno la glicemia, e ha un potere saziante migliore.
Quanto latte bere?
Il latte vaccino non ha particolari controindicazioni, ma quanto latte bere?
La quantità ideale è 150ml, che corrisponde ad un bicchiere (non ad una tazza). Inoltre, è molto importante non limitarsi ad un tipo soltanto, ma alternare il latte vaccino con le varianti vegetali, ad esempio un giorno il latte vaccino e due/tre giorni bevendo latte vegetale.
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