Frutta a fine pasto: sì o no?

frutta dopo i pasti

La frutta a fine pasto va evitata perché fermenta?

Innanzi tutto, nello stomaco non avvengono processi di fermentazione (semmai nell’intestino), di conseguenza, lo stomaco non può gonfiare a causa della frutta a fine pasto, bensì per il bue farcito ingurgitato durante il pasto.

I famigerati gonfiori possono essere dovuti, in generale, alla quantità dei carboidrati (fermentabili) che si ingeriscono, come, ad esempio, il quintale di pane per fare la scarpetta del bue farcito, oppure alla flora batterica intestinale non in forma (magari perché il bue farcito ricorre spesso nelle abitudini alimentari) o ad un rallentato transito intestinale dei cibi che permette ai batteri di fermentare più a lungo.



La frutta è particolarmente ricca di acqua e fibre vegetali. Queste ultime promuovono la funzionalità intestinale, favoriscono il senso di sazietà e contribuiscono al processo di assorbimento del colesterolo. Oltre a queste, la frutta possiede una buona quantità di fruttosio, e, per questo motivo, è compresa nel gruppo dei carboidrati glicemici.

Sin da quando eravamo bambini, ci è stato insegnato che la degna conclusione di un pasto è rappresentata dalla frutta, magari seguita dal caffè.

Spesso, però, si sente dire, in giro o in TV, che la frutta a fine pasto non vada mangiata in quanto, se assunta al termine di un pasto a base di carboidrati complessi e\o proteine, che hanno dei tempi digestivi diversi, l’intero processo digestivo subisce un rallentamento che dà luogo a processi fermentativi che provocano la sensazione di gonfiore.

Questa affermazione può essere veritiera per qualcuno, mentre altri non accusano nessun tipo di fastidio. Nella maggioranza dei casi, il gonfiore a fine pasto non è causato dalla frutta in sé, ma da un intestino irritato per altri motivi.



Cosa ancora più importante, non sembrano esserci studi scientifici o linee guida che sconsigliano di adottare questa abitudine.

Mangiare frutta a fine pasto può apportare diversi benefici:

  • Riduce il senso di fame. Quando si mangia un frutto a stomaco pieno gli zuccheri nel sangue vengono rilasciati più lentamente e questo fa sì che si eviti una rapida risposta ormonale, causa del tipico stomaco che borbotta quando si ha fame.
  • Aiuta ad assorbire alcuni elementi. L‘acidità della frutta e le vitamine in essa contenute (vitamina C), facilitano l’assorbimento del ferro nelle verdure e negli alimenti di origine vegetale.
  • Previene lo sviluppo di alcune patologie. La frutta accompagna il cibo nella digestione, proteggendo dai danni ossidativi.
  • Aiuta a mettere la parola “fine” al pasto.
  • E’ un alimento rinfrescante, poco calorico e, comunque, dolce.

In definitiva, la frutta è ottima a stomaco vuoto e a fine pasto, quando le portate sono a basso contenuto glicemico; risulta, invece dannosa quando abbiamo appena consumato un pasto abbondante ricco di carboidrati e zuccheri.

In quest’ultimo caso, il nostro organismo registra un picco di glicemia nel sangue. Quando glucosio e insulina sono in eccesso, vanno a finire nel fegato, dove costituiscono il glicogeno: il nostro “deposito personale” di zuccheri. Raggiunto il suo livello di saturazione, il glicogeno alimenta i depositi di grassi nel nostro corpo. Il fegato in questo caso, produce grassi: se a un pasto abbondante aggiungiamo della frutta, questa verrà trasformata in adipe, in quanto il fegato sarà già sovraccarico di glicogeno e grassi presenti nei cibi appena ingeriti.

Come frutta da inserire a fine pasto è preferibile scegliere l’ananas, la papaya o kiwi, contenenti bromelina e altri enzimi che favoriscono i processi digestivi. E’ comunque consigliabile consumare almeno 3 porzioni di frutta al giorno, in qualsiasi momento della giornata.

Personalmente, preferisco inserire la frutta lontano dai pasti principali, in modo che i suoi preziosi nutrienti (vitamine, minerali, antiossidanti) vengano assorbiti meglio, per consentire al nostro organismo di beneficiarne appieno. Doverosa precisazione rivolta ai pazienti in dieta dimagrante: il consiglio, in alcuni casi, di evitare la frutta a fine pasto è per il solo fine di ridurre l’apporto calorico durante la giornata e favorire il calo di peso.


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Frutta a fine pasto: sì o no?

di Marzia Di Stefano tempo di lettura: 3 min
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