Oggi il nuovo obbiettivo dell’uomo (e della donna) è la longevità. Vivere più a lungo. La longevità non va solamente predicata ma praticata.
La nostra salute non deve solo essere ripristinata, ma prima preservata.
Le sostanze contenute in ciò che mangiamo, la preparazione degli alimenti e i giusti abbinamenti attivano o inibiscono organi e funzioni del nostro organismo e dialogano con il nostro genoma.
Il cibo giusto è il principale alleato per guarire, per invertire i processi di invecchiamento e ritrovare la forma ideale grazie alle sue azioni anti-infiammatorie.
Di contro, sono gli stati infiammatori cronici a deteriorarci ed attivare i killer più temuti (tumori, malattie cardiovascolari, del sistema nervoso centrale e del metabolismo).
Consumando pasti e alimenti errati, ogni giorno inneschiamo l’infiammazione silente a basso grado. La salute e la malattia dipendono dal cibo, ma anche dall’ambiente esterno e dalla nostra genetica.
Il mix degli alimenti che consumiamo ad ogni pasto consente la produzione di ormoni diversi, in base alla caratteristiche delle persone e alla presenza di eventuali disturbi e/o patologie.
Per questo motivo, il regime nutrizionale deve essere personalizzato, fatto su misura, evitando di aderire a modelli alimentari preconfezionati, come una dieta trovata su una rivista o passata da un’amica.
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Dovremmo ascoltare il nostro corpo ma spesso non lo facciamo. Infatti, a volte, i sintomi che riferiamo al medico non vengono presi in considerazione né tanto meno, interpretati correttamente.
Dovremmo dare ascolto a ogni muscolo del nostro corpo, ritornare a noi stessi, lasciarsi fluire. Bisogna lavorare su noi stessi in prospettiva, in anticipo. Prima che sia troppo tardi.
Mangiare bene per stare bene non significa rinunciare al gusto, al sapore degli alimenti, bensì una sorta di ritorno “alle origini”: gli alimenti vanno riscoperti, riducendo i sapori artificiali, artefatti e, talvolta, sintetici che stanno creando una epidemia di “drogati” del gusto falso, che crea dipendenza psichica.
Facciamo un esempio pratico: perchè un bambino dovrebbe preferire una merendina confezionata ad un frutto? Nella merendina ci sono tante sostanze chimiche che eccitano il cervello grazie a gusti forti che creano dipendenza, mentre nella frutta c’è il sapore della frutta stessa che non crea dipendenza.
In questo modo, il bambino, messo più volte davanti alla scelta tra un frutto o una merendina, sceglierà la seconda perché ricorda, in maniera più o meno consapevole, l’effetto euforizzante vissuto in precedenza e che desidera replicare.
Si può migliorare la propria qualità di vita creando, giorno per giorno, uno stato di salute “globale” a 360 gradi, capace di sostenerci per tutta la vita, con la speranza di vivere il più a lungo possibile.