I nemici della linea

nemici della linea

Le insidie per la nostra linea e i propositi di dimagrimento sono sempre in agguato. Ci sono cibi che stimolano la fame, la voglia di avere altro cibo, che fanno aumentare a dismisura l’insulina, e che bloccano il metabolismo. C’è proprio l’imbarazzo della scelta. In questo articolo andremo a dare “un nome e un cognome” a costoro, ai nemici della nostra linea, da cui si dovrebbe stare alla larga.

In linea di massima, i prodotti dolciari industriali, le gomme da masticare, il sale da cucina, le fritture, le carni grasse, le carni conservate, i condimenti animali, le bevande alcoliche e dolci, gassate e zuccherine, sono quelli da cui cercare di stare più alla larga possibile.

Cornetto e cappuccino

Il primo colpevole del nostro dossier è un grande classico della colazione italiana: l’accoppiata cornetto e cappuccino. Infatti, il latte caldo, con caffè e schiuma, provoca gonfiore addominale, soprattutto per chi è intollerante al lattosio. In particolare, il tannato di albumina, prodotto dalla combinazione dei tannini contenuti nel caffè e le proteine del latte, possono tenere impegnato l’intestino e l’apparato digerente, anche per diverse ore, con la conseguenza immediata del gonfiore.

Alcol e alcolici vari

L’alcol è il nemico giurato dei ventri tonici. L’elevato tenore di calorie allo stato liquido fanno sì che il grasso si accumuli sul girovita. Anche il vino, nonostante moltissime diete ne consentano anche un bicchiere al giorno, fa parte di questa categoria.

La correlazione tra obesità e consumo di bevande alcoliche è più che dimostrata, oramai, da molti anni.

Zuccheri e dolciumi

In questa categoria di cibi “nemici”, possiamo includere tante tipologie: snack, biscotti, gelati, budini, creme, ma anche alcuni yogurt edulcorati e aromatizzati.

A parte i picchi glicemici, conseguenti all’assunzione di questi cibi, che attivano l’insulina e possono favorire accumuli adiposi, essi sono in grado di riattivare il meccanismo della fame dopo poco tempo.

Inoltre, gli zuccheri irritano le pareti intestinali e le mucose e favoriscono la produzione di batteri “cattivi” che provocano fenomeni di fermentazione e, di conseguenza, il temuto gonfiore addominale.

In realtà, i cibi zuccherati andrebbero mangiati più raramente e in quantità moderata, magari optando per la varianti addizionate con fibre o con frutta oppure preparandoli in casa.

Salumi e insaccati

I salumi e gli insaccati sono molto ricchi di grassi e molto salati. Il prosciutto cotto può provocare gonfiore soprattutto agli intolleranti al lattosio, in quanto spesso, per migliorarne la grana, viene addizionato con esso.

Il prosciutto crudo è leggermente migliore, almeno a livello gastrointestinale, è più digeribile e provoca meno processi fermentativi.

Ma c’è sempre il sale, anche nei prodotti meno grassi, ingrediente fondamentale per la corretta conservazione del prodotto insaccato.

Sale da cucina

E, per ultimo, non poteva mancare il sale da cucina: una vera e propria calamita per i liquidi, soprattutto nel girovita.

L’alimentazione industriale e la distribuzione organizzata, per esigenze di conservazione e mantenimento della qualità dei cibi durante i processi di trasporto e distribuzione, ci ha abituati a un eccesso di sale nei cibi che ne rende migliore il sapore, aumentando l’appetito e il senso di appagamento.

Ma il sale attira acqua nelle cellule, favorendo il rigonfiamento dei tessuti… e l’insorgenza della ritenzione idrica e, di conseguenza gonfiore e accumuli adiposi.

Il metabolismo comincia a soffrire, insieme agli organi filtro, che non riusciranno a smaltire bene scorie e tossine.

In particolare, gli alimenti con maggiori quantità di sale sono pane, focacce, pizze e pasta.

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I nemici della linea

di Marzia Di Stefano tempo di lettura: 2 min
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