Quella che noi definiamo comunemente “pancetta”, in realtà è qualcosa di ben più subdolo: l’accumulo di grasso addominale è uno dei fattori che direttamente e indirettamente, aumenta il rischio di malattie cardiovascolari e invecchiamento precoce, anche a livello cerebrale.
Le cause dell’accumulo di grasso addominali sono diverse, tutte comunque legate allo stile di vita, come lo stress o le abitudini alimentari, tranne una: l’età, che in particolare per il sesso femminile, insieme alla ridotta produzione di estrogeni, può portare, con la menopausa, un accumulo di grasso addominale.
Una curiosità: i lipidi assunti nel pomeriggio e a cena, diversamente da quelli assunti al mattino, impiegano 3-4 ore a trasformarsi in grasso.
Perchè il grasso addominale è pericoloso
Il grasso addominale è un particolare tessuto adiposo, la cui caratteristica peculiare delle cellule è che contengono una singola “goccia” di grasso, sotto forma di trigliceridi. Questo tessuto si annida nei meandri della cavità addominale, in particolare intorno al fegato, all’intestino e ai reni.
Il grasso non è tutto uguale: esso non è solamente una riserva di energia, infatti è in grado, esso stesso, di produrre ormoni e di influenzare gli ormoni prodotti da altri organi.
Inoltre, il grasso addominale è in grado di influenzare l’invecchiamento del corpo intervenendo direttamente sul metabolismo e sui processi immunitari, in quanto i segnali che regolano il consumo di energia provengono proprio dal grasso stesso.
Ma vi dirò di più: l’adipe addominale, oltre a incrementare i radicali liberi, in particolare, riduce i telomeri, la parte di cromosoma delegata a mantenere le cellule giovani e, di conseguenza, l’intero organismo.
Ridurre il girovita, inoltre, riduce preventivamente l’insorgenza del diabete di tipo 2 e riduce fino al 50% il rischio di malattie cardiovascolari e ictus.
Test del girovita
Talvolta, il peso riportato dalla bilancia non è sufficiente a stabilire se il nostro girovita è particolarmente appesantito o meno. Procurandosi un metro da sarta, in posizione eretta, e prendendo la misura appena sopra l’ombelico, nel punto più stretto della vita, è possibile capire il quantitativo del nostro grasso addominale.
Per le donne, oltre gli 80 cm comincia a essere molto, ma la soglia di allerta è fissata indicativamente a 88 cm.
Per gli uomini, rispettivamente, la soglia di attenzione è intorno ai 94 cm e la soglia di allerta a 102.
Rapporto vita-fianchi
I medici, nella determinazione della quantità di grasso corporeo, utilizzano un particolare indicatore chiamato in inglese WHR (waist-to-hip ratio) ovvero rapporto vita-fianchi.
Per calcolarlo, si deve dividere la circonferenza della vita per la circonferenza dei fianchi, che va misurata nel punto più largo del bacino.
Effettuando questa divisione, se il risultato è superiore a 0,85 per le donne e 0,90 per gli uomini, c’è un rischio di sovrappeso addominale.
Gli alleati contro il grasso addominale
Meno pasta, più fibre!
L’eccesso di zuccheri di alimentazione è la causa principale dell’accumulo di adipe nella fascia addominale. Rinunciare alla brioche mattutina e alle colazioni fatte essenzialmente da zuccheri è il primo passo per cominciare a ridurlo.
Mangiare meno pasta, riso e derivati, preferendo alimenti con più fibre, come le verdure, e proteine, come carne, pesce o legumi è sicuramente un buon inizio per ridurre la circonferenza addominale.
Le fibre, soprattutto quelle “solubili”, presenti nella frutta e, in genere nei vegetali, riducono efficacemente l’assorbimento degli zuccheri da parte dell’organismo.
I grassi Omega3 sono anch’essi dei validi alleati nella lotta al grasso addominale: in questo articolo ne abbiamo già parlato in maniera più specifica.
Cereali integrali
I cereali, ma solamente le varietà integrali, e soprattutto l’avena, sono ricchi delle fibre utili all’organismo per ridurre il grasso addominale e il peso corporeo.
Cioccolato e frutti di bosco
Ebbene si, anche il cioccolato, ma anche i mirtilli, le more, il pompelmo, le arance, può essere un valido alleato per tenere sotto controllo il girovita, grazie all’enzima HDS contenuto nei flavonoidi.
Ma non esageriamo: il consumo giornaliero ottimale è di circa 100gr di frutti di bosco o agrumi, mentre per la cioccolata, da preferire il fondente >80% di contenuto di cacao, è bene non andare oltre i 16-20gr.
Mandorle
Mangiare al mattino tre o quattro mandorle è, di sicuro, una buona idea, in quanto portano in dono proteine, grassi “buoni” e calcio, un minerale ottimale per ridurre il grasso addominale.
A parità di calorie, chi ha fatto uno spuntino a base di mandorle, subisce meno accumulo di grasso, a livello addominale.
Una tisana dolce a fine giornata
Metti a bollire 250ml di acqua minerale, quando arriva a ebollizione, togli dal fuoco e metti in infusione 1 cucchiaino di cacao amaro, un pizzico di zenzero in polvere, i semi di una bacca di cardamomo e infine, un pizzico di cannella.
Lascia in infusione per 5 minuti, filtra e bevi. Potrai concederti un momento “dolce” senza timore.
Il rimedio naturale: la forskolina
Forskolina? E che è? Dietro questo nome poco amichevole si nasconde un principio attivo che agevola lo scioglimento del grasso immagazzinato nell’adipe e la riattivazione del metabolismo stimolando gli ormoni tiroidei.
Questa sostanza si ottiene estraendola da una pianta aromatica di origini indiane, la Coleus foskohlii, e dalle nostre parti si può trovare in erboristeria, da sola o in combinazione con altre erbe, sotto forma di capsule. La dose suggerita è di una capsula al dì, meglio se a stomaco vuoto.